mercoledì 25 settembre 2019

Il lessico parlamentare di Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer (Sassari 1922 - Padova 1984), segretario del Partito comunista italiano dal 1972 fino alla sua tragica morte l'11 giugno del 1984, qualche giorno prima delle elezioni europee sul palco di un comizio a Padova, è stato il leader di sinistra della Prima Repubblica più amato dai compagni del suo partito e più rispettato dai suoi avversari. Intorno a Berlinguer - già durante gli ultimi anni della sua segreteria - si è costruito il vero e proprio mito. Alcuni suoi oppositori, soprattutto negli ultimi anni, hanno tentato - senza successo - di presentarlo come un "falso mito", come colui che solo in apparenza aveva portato il PCI furori dalla sfera d'influenza sovietica e quindi come l'erede della doppiezza politica rappresenta in modo esemplare da Palmiro Togliatti.


Enrico Berlinguer, ancora oggi, rimane per tutti l'uomo che ha posto per primo la "questione morale" come problema politico nazionale. Il 27 novembre 1979 in una burrascosa direzione del partito Berlinguer propose di indicare il PCI come perno e come garante di una soluzione di governo che evitasse le elezioni anticipate. Il giorno dopo l'Unità pubblicava il documento approvato la sera prima in cui la questione morale era presentata come ≪la questione nazionale più importante [...] di fronte alla catena di scandali, di deviazione degli apparati dello Stato e di intrighi di potere≫. Per ristabilire un rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato veniva posto come necessario ≪un cambiamento radicale nella guida politica del paese≫ [1]. Si ripresentavano così quelle formule come "compromesso storico" e "solidarietà nazionale" che avevano caratterizzato l'ultima stagione politica e che si erano bruscamente interrotte o erano state "congelate" con il rapimento e assassinio di Aldo Moro nella primavera del 1978.

Sul linguaggio politico di Enrico Berlinguer sono stati condotti pochi studi e soprattutto con poca sistematicità. Esprimo questa convinzione sulla base anche del parere di Maria Vittoria dell'Anna [2] che cita i lavori di Erasmo Leso (1994), Alessandro Sanzo (2006) e Riccardo Gualdo (2009) nei quali vengono studiati i caratteri dell'argomentazione e della tradizione retorica di Berlinguer, mettendo in evidenza però l'assenza di studi testuali e lessicali su corpora estesi ed eterogenei per tipo e per cronologia.

Le osservazioni che seguono non possono colmare del tutto queste lacune, ma almeno possono offrire un primo contributo empirico documentato, lessicografico e lessicometrico, focalizzando l'attenzione sul corpus degli interventi parlamentari.

Il sub-corpus di Enrico Berlinguer nel corpus LP4 è costituito di 22 interventi dalla V alla IX legislatura per un totale di 112.817 occorrenze e 11.336 parole distinte.

Applicando la procedura statistica di estrazione delle parole specifiche (test della ipergeometrica) si individua il lessico di sovra-utilizzazione, cioè le parole e i costrutti lessicali utilizzati in misura superiore rispetto agli altri leader rappresentati nel corpus nel suo complesso. Nella tabella 1 sono elencate tutte le forme grafiche con almeno 10 occorrenze e probabilità inferiore a 1 su 1000 di essere state scelte come evento casuale. Dall'elenco sono state escluse le parole grammaticali o funzionali (quelle che convenzionalmente vengono anche dette “parole vuote”), i numeri e le date.

Tab. 1 - Vocabolario delle parole specifiche sovra-utilizzate nel corpus di Enrico Berlinguer.

Nel prospetto qui di seguito ho selezionato alcune delle forme più interessanti - ordinate secondo il rango - tra le prime 50 di ciascuna categoria grammaticale (le forme con categoria ambigua J sono state riclassificate tramite le concordanze).

Nomi
Verbi
Aggettivi
paese
partiti
Democrazia Cristiana
Italia
forze
partito
crisi
vita
lavoratori
lotta
partito comunista
opposizione
soluzione
questione
sviluppo
partito socialista
società
accordo
iniziativa
linea
necessità
centrosinistra
direzione
rinnovamento
decisione
esigenza
movimento operaio
riconoscimento
sostanza
funzione
classe operaia
soluzioni
masse
metodo
cause
conseguenza
masse popolari
contraddizioni

superare
giungere
consideriamo
sembrano
richiamare
sviluppare
avanzare
insistere
comprende
richiedono
esige
significherebbe
ribadiamo
spingere
divenuto
rivolgiamo
isolare
proponga
rispondiamo
neghiamo
sollecitiamo
sperimentare

politica
politico
democratico
nuovo
generale
grandi
democratica
nazionale
politici
politiche
attuale
democratiche
socialisti
democratici
popolari
positivo
piena
reale
essenziale
aperto
governativa
popolare
pregiudiziale
fascista
americana
positiva
unitario
coerente
principale
organico
singolare
consapevoli
indispensabili


Non troviamo in questo elenco le parole e le espressioni attese come eurocomunismosolidarietà nazionalecompromesso storico che sono state formulate preferibilmente in interventi scritti, in documenti di partito o durante i comizi. La famosa questione morale è presente con 2 occorrenze ma non è evidenziata perché - nonostante quello che si può pensare - non è stata mai sovra-utilizzata in modo statisticamente significativo da Berlinguer in parlamento rispetto ad altri leader come Umberto Bossi e Gianfranco Fini.

Invece nell'elenco troviamo quelle parole asciutte, didascaliche, con chiaro intento didattico, che già aveva evidenziato in parte Michele Cortelazzo [3]:
  • i sostantivi: soluzione, esigenza, sostanza, funzione, metodo, cause, conseguenza;
  • i verbi: richiamare, sviluppare, significherebbe, rispondiamo, neghiamo, sperimentare;
  • gli aggettivi: positivo, reale, essenziale, aperto, coerente, organico, singolare, consapevoli, indispensabili.
Ci sono le parole fortemente ancorate alla tradizione ideologica di matrice marxista e al lessico di Palmiro Togliatti: lavoratorimovimento operaioclasse operaiamassemasse popolari. Vi è la piena e totale consapevolezza del valore alto della politica, della mediazione dei partiti e della democrazia.

Questi caratteri si ritrovano con maggiore evidenza nelle espressioni e nei costrutti lessicali più complessi, come possiamo osservare in questa tabella (cliccare per accedere all'elenco completo)

Tab. 2 - Espressioni specifiche sovra-utilizzate nel corpus di Enrico Berlinguer.

e  in particolare in quelle più significative:

forze democratiche
forze popolari
forze di sinistra
linea politica
grandi masse
iniziativa politica
dialettica parlamentare
libera dialettica
personale politico
paesi capitalistici
gruppi capitalistici.

E ancora, vi è la tensione all'incontro tra forze politiche diverse ma necessariamente votate alla collaborazione per il bene del paese:

partiti democratici
sinistre democristiane
dirigenti della Democrazia Cristiana
dirigenti democristiani
mondo cattolico
movimento operaio italiano
partiti costituzionali
alternativa di sinistra
altre forze democratiche
forze socialiste
funzionamento del Parlamento
funzionamento dello Stato
mancanza di coraggio
movimento operaio e popolare
settori della maggioranza
capacità di iniziativa
istituzioni rappresentative
politica unitaria

Nelle espressioni esclusive troviamo le locuzioni che - sebbene più rare -  rappresentano in modo ancora più incisivo alcuni dei passaggi più rilevanti degli interventi parlamentari di Enrico Berlinguer, come la famosa pregiudiziale anticomunista (con 9 occorrenze esclusive, ma ancora più frequente nell'argomentazione complessiva dei discorsi) che era stata messa a fondamento di una "democrazia bloccata" e dell'alleanza di centrosinistra tra la Democrazia Cristiana e il Partito socialista di Bettino Craxi. Sulla stessa linea di pensiero troviamo: superamento del centrosinistraavversari apertiun processo politico nuovo e una svolta democratica. 

Tab 3 - Espressioni esclusive di Enrico Berlinguer.

                 
pregiudiziale anticomunista
partiti del movimento operaio
un processo politico nuovo
una svolta democratica
lavorare e lottare
superamento del centrosinistra
pressione democratica

avversari aperti
scissione socialdemocratica
violenza squadristica
le altre forze di sinistra
forze democratiche e di sinistra
iniziativa socialdemocratica
Tra le espressioni sovra-utilizzate vi sono alcuni riferimenti forti all'identità di partito e alla rivendicazione di una linea politica solida e unitaria tipica di quegli anni e che fanno parte del mito che si è realizzato intorno alla leadership politica di Enrico Berlinguer.


nostro partito
noi comunisti
da parte nostra
la nostra opposizione
noi consideriamo
nostro regime democratico
le nostre proposte
nostra astensione
il nostro appello
la nostra battaglia
la nostra iniziativa
la nostra autonomia
noi non condividiamo 


Invece nella retorica berlingueriana parlamentare non vi sono riferimenti certi sull'uso significativo delle metafore militari, come sostenuto da Alessandro Sanzo [4]. Tuttavia le caratteristiche del corpus da me utilizzato sono molto diverse dai discorsi e dagli articoli dei primi anni di dirigenza giovanile nel partito comunista di Enrico Berlinguer. I documenti esaminati da Sanzo sono spesso rivolti direttamente ai militanti e utilizzati come materiale didattico per i quadri della FGCI, il che non permette di trarre dei confronti conclusivi.

________________

[1] Francesco Barbagallo, Enrico Berlinguer, Carocci editore, Roma, 2006 (2^ ed. 2014), pag. 371 e sgg. Si tratta forse della più completa biografia su Berlinguer pubblicata fino ad oggi.

[2] Maria Vittoria dell'Anna, Enrico Berlinguer l'oratore che non diceva "io", in Lingua italiana, Istituto Treccani, 6 aprile 2011; Riccardo Gualdo, Il linguaggio politico, in Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, a cura di Pietro Trifone, Roma, Carocci, 2009, pp. 235-262; Erasmo Leso, Momenti di storia del linguaggio politico in Italia, in Luca Serianni, Pietro Trifone (a cura di), Storia della lingua italiana, Einaudi, Torino, 1994, vol. II, Scritto e parlato, pp. 703-755; Alessandro Sanzo, La retorica comunista nell’Italia repubblicana. Un caso esemplare: Enrico Berlinguer, in Rita Franceschini et alii (a cura di), Retorica: Ordnungen und Brüche. Beiträge des Tübinger Italianistentags, Tübingen, Narr, 2006, pp. 251-264.

[3] Michele A. Cortelazzo, Il linguaggio della politica, Accademia della Crusca-la Repubblica, Roma, 2016, pp. 51-53.


[4] Alessandro Sanzo, Op. cit., pag. 255 sgg.