PROBLEMI DI COSTRUZIONE DEL CORPUS

Le trascrizioni dei verbali d’assemblea delle prime tre legislature sono state pubblicate in file pdf di cattiva qualità. Per questo, in un primo tempo, si era pensato di escludere dalla rilevazione le prime tre legislature, sicuramente le peggiori per qualità della documentazione. Tuttavia, un po’ per ragioni di completezza, un po’ per gli eventi politici che si sono delineati nel corso del 2011, che hanno portato, di fatto, a quella che, secondo alcuni commentatori, può essere considerata la fine della Seconda Repubblica, si è proceduto comunque al completamento di tutte le legislature, chiudendo la rilevazione con le dimissioni del presidente Silvio Berlusconi (12 novembre 2011).

Il lavoro di revisione e correzione è risultato più oneroso del previsto. Il risultato della conversione del pdf in testo con OCR (optical character recognition) è stato, in molti casi, pessimo, e pertanto è stato necessario procedere a una vera e propria riscrittura del testo degli interventi direttamente dalla versione pdf del Portale storico della Camera dei deputati.

La selezione degli interventi, che comunque non possono essere ritenuti esaustivi per ciascun leader, è stata effettuata tenendo conto dei seguenti criteri:
  • sono stati estratti gli interventi che trattavano argomenti di carattere più generale: la politica estera, la politica economica, le leggi finanziarie, la legislazione più importante (come l’interruzione di gravidanza e il divorzio); 
  • Sono state incluse tutte le mozioni e le interpellanze che riguardano temi politici di rilevanza nazionale o internazionale;
  • Sono stati eliminati gli interventi di 2 kb (in formato testo) o inferiori. In questi casi, previa lettura dei frammenti, si è appurato che tendenzialmente si trattava di interventi molto tecnici oppure di brevissime dichiarazioni effettuate dal leader per esprimere consenso o dissenso sulle procedure [1];
  • Sono stati eliminati gli interventi per “fatto personale” e – salvo rare eccezioni – gli interventi commemorativi;
  • Sono stati eliminati gli interventi dei leader quando hanno assunto il ruolo di garanzia come Presidenti della Camera (Bertinotti, Casini, Fini).
Dei trenta sub-corpora alcuni sono, con ogni evidenza, “piccoli” per essere sottoposti autonomamente a un’analisi statistica (Veltroni e Vendola, in particolare). Altri presentano occorrenze così numerose (Almirante e Pannella) che possono “sbilanciare” il lessico con una presenza marcata del loro stile personale. 

Il periodo storico preso in esame è molto ampio e pertanto pesa, per ciascun leader, la durata della sua presenza nella Camera dei deputati e il suo stile discorsivo. 

Alcuni leader intervengono di frequente altri meno, alcuni intervengono solo per indicare la linea politica o per rimarcare eventi e scelte di particolare rilevanza politica, altri manifestano una presenza continua anche in sede di discussione legislativa discutendo gli emendamenti, altri intervengono solo in sede di dichiarazione di voto. 

In nessun modo il corpus può essere considerato “rappresentativo” di un arco temporale così esteso e tuttavia, complessivamente, in esso si colgono alcune evidenze e si rimarcano alcuni cambiamenti significativi. 

Non vi sono artifici tecnici che consentano di correggere quelli che non sono errori, ma fatti storicamente dati. Si possono tuttavia compiere alcune scelte di analisi che, con le opportune cautele, per la prima volta possono offrire agli studiosi una base di riferimento attendibile per sottoporre a prova empirica ipotesi e osservazioni che, in qualche caso, possono apparire impressionistiche. Circoscrivendo, per esempio, l’analisi alle prime tre legislature - le legislature della “ricostruzione” - il confronto fra il linguaggio dei leader appare come legittimo e significativo: Almirante, De Gasperi, Fanfani, La Malfa, Moro, Nenni, Saragat, Togliatti, osservati in tre legislature relativamente omogenee dal punto di vista delle problematiche politiche e sociali, presentano un sub-corpus di grande interesse storico e linguistico.


[25/04/2019]



[1] Esempi: Leg. IV - Seduta 283 del 12 marzo 1965, Atti parlamentari - pag. 13650: Aldo Moro, Presidente del Consiglio dei ministri, «Non ho alcuna difficoltà a che si voti su un altro documento». Leg. VIII - Seduta 72 del 6 dicembre 1979, Atti parlamentari - Pag. 5298: Enrico Berlinguer, «Manteniamo la nostra mozione n. 1-00047, signor Presidente». Va detto che nei prospetti riassuntivi del Portale storico della Camera ciascuna “presa di parola” di un deputato è conteggiata come un “intervento”.