mercoledì 26 agosto 2020

Lessico e contenuti della I Legislatura: la Ricostruzione [2/2]

12 aprile 1953

Nel post precedente del 30 maggio ho tentato di individuare alcuni contenuti principali del sub-corpus costituto dagli interventi dei leader nella I legislatura facendo affidamento su un modello statistico di estrazione automatica dell'informazione.

Il modello statistico di analisi multidimensionale utilizzato, noto come ALCESTE [1], è basato su un algoritmo di classificazione (cluster analysis) delle parole cooccorenti in un insieme ordinato (sintagmi) di pezzi di testo (chunks) che permette di ricostruire o "scoprire" modelli di senso. Quelli che Max Reinert  ha definito come "mondi lessicali".

Riprendo qui per comodità di lettura le caratteristiche descrittive del sub-corpus dal punto di vista lessicometrico solo per ricordare che i contributi più robusti dal punto di vista statistico sono quelli di Almirante,  De Gasperi, Nenni, Saragat e Togliatti (indicati in rosso nella tabella).

Tab. 1 - Caratteristiche lessicometriche del sub-corpus LP4 (I Legislatura) secondo i leader

 Leader
Occorrenze
Type/Token ratio %
Giorgio Almirante
155.813
2,6
Giulio Andreotti
1.714
29,2
Alcide De Gasperi
90.115
4,5
Amintore Fanfani
670
33,2
Ugo La Malfa
23.166
10,0
Aldo Moro
7.526
16,1
Pietro Nenni
113.523
3,7
Giuseppe Saragat
39.588
7,0
Palmiro Togliatti
159.290
2,6
Corpus della I Legislatura
591.405
4,7

Lo schema di sintesi delle classi estratte della figura 1 mette in evidenza come siano stati individuati due raggruppamenti principali suddivisi a loro volta in 3 classi (il primo) e 4 classi (il secondo) con delle connessioni gerarchiche ricostruite dall'algoritmo (clicca sull'immagine per ingrandire) [2].

Fig. 1 - Dendrogramma della classi estratte con il metodo Reinert.


Nel post del 30 maggio ciascuna classe è stata descritta sommariamente, individuando nel primo raggruppamento (classi 6, 5, 1)  le tematiche connesse ai simboli di politics (rapporti tra le forze politiche, legittimazione e norme di gestione del consenso).
Nel secondo raggruppamento (classi 3, 2, 4 e 7) sono stati individuati i temi delle altre due modalità tradizionalmente attribuite alla scienza politica: i simboli di polity (valori identificativi della repubblica, dei partiti e della comunità nazionale nel contesto della ricostruzione delle relazioni internazionali) e di policy (programmi d'azione e processi decisionali nell'attività di governo).

Ora con il ricorso a un terzo algoritmo cercherò di approfondire i contenuti - in termini semantici e lessicali - di ciascun raggruppamento. 

Il primo modello statistico, la classificazione gerarchica discendente (Classification Descendante Hiérarchique: CDH), aveva come obiettivo di identificare classi e raggruppamenti indipendenti di parole e forme specifiche, caratterizzanti di ciascuna classe. 

Il secondo modello statistico, l'analisi fattoriale delle corrispondenze (Analyse Factorielle de Correspondances: AFC) si proponeva di mettere in evidenza la vicinanza e la distanza tra le parole in una rappresentazione grafica della nuvola dei punti che rappresentano le parole stesse sul piano multidimensionale dei fattori "comuni" e indipendenti individuati. 
Entrambi questi modelli statistici esprimono un approccio globale al corpus sottoposto ad analisi.

Il terzo algoritmo, l'analisi delle similitudini (Analyse Des Similitudes: ADS) applicato a ciascuna classe rappresenta invece un approccio circoscritto alle diverse classi che punta a mettere in evidenza le proprietà di collegamento tra le forme in una rappresentazione grafica in cui le parole sono nodi e la distanza tra di esse nel contesto sono le connessioni. In sintesi si sottopongono ad analisi e a rappresentazione le "reti di parole" che emergono nei testi appartenenti a ciascuna classe [3].

Riprendo, per comodità di lettura, la tabella riassuntiva delle classi suddivisa per raggruppamenti in tre tabelle distinte. I grafici sottostanti sono in piccolo formato e per la loro lettura possono essere ingranditi cliccando sull'immagine. In ciascun grafico sono state visualizzate solo le forme (in corsivo) e i lemmi ( < in tondo > ) con un chi2 significativo (p < 0,0001). La soglia indicata rappresenta il numero di connessioni minimo richiesto per la visualizzazione. Quanto più la rete di parole è densa, tanto più è necessario mantenere una soglia più alta per visualizzare un grafico leggibile, sebbene con una perdita inevitabile di informazione.

Tab. 2a - Classi connesse ai simboli di politics e posizionamento significativo del lessico dei leader.

 Classi
Leader
chi2 p ≺ 0,0001)
Politics


6 - Rapporti tra i partiti e loro legittimazioneAlmirante
1575,67
5 - Procedure e regole del gioco
Almirante
Moro
1699,28
168.89
1 - Dinamiche d'aula e rapporti tra le istituzioni
Togliatti
Andreotti
465,63
129.27

La prima tabella riguarda i simboli di politics e quindi tutto ciò che più propriamente ruota intorno al gioco della politica: le lotte tra i partiti, il problema del consenso elettorale, le regole che si stabiliscono per trasformare in consenso in delega istituzionale, i rapporti tra maggioranza e opposizione. 

Classe 6 - Soglia 10; chi2 p < 0.0001
L'impronta di Giorgio Almirante è particolarmente evidente nella classe 6: "Rapporti tra i partiti e loro legittimazione". Il tema principale del dibattito in Aula è evidente nel nodo centrale legge con i collegamenti a partito_politico, < reato >,  al ministro_dell'Interno Mario Scelba,  < cittadino > ,  < magistrato >, < penale >, stampa, < colpire >. 
In massima parte i nuclei di contenuto sono riferiti al dibattito che precede l'emanazione della legge Scelba del 20 giugno 1952 che con legge ordinaria renderà permanenti delle limitazioni al diritto di voto in deroga dell'art. 48 della Costituzione stessa che riconosce l'universalità del diritto di elettorato attivo e passivo. La legge attuativa del divieto di ricostituzione del partito fascista introdurrà tra l'altro il reato di apologia del fascismo. 
Dal nodo centrale legge si dirama il nodo partito_fascista con i riferimenti a ricostituzione, < ricostituire >, < disciogliere >, riorganizzazione. Affiancate si notano le diramazioni < sostenere > e Senato  in cui Giorgio Almirante argomenta la propria opposizione richiamandosi alle < tesi > in discussione e al dibattito corrispondente avvenuto in Senato. Al nodo < norma > si collegano i riferimenti alla disposizione_transitoria e al dibattito alla Costituente,  mentre dal nodo < articolo > + Costituzione si collega il testo della legge e delle implicazioni che ne derivano in altre disposizioni legislative come codice_penale, partiti_politici, < prevedere >, < stabilire >. 

Classe 5 - Soglia 4; chi2 p < 0.0001
Giorgio Almirante svolge un ruolo da protagonista anche nella classe 5: "Procedure e regole del gioco", centrata in massima parte sul dibattito intorno alla legge elettorale maggioritaria, voluta da Alcide De Gasperi e dalla DC in vista delle elezioni del 1953. Si tratta di quella che fu poi denominata "legge truffa" e che fu abrogata nel luglio 1954, ad elezioni avvenute, senza che la DC  e le forze ad essa apparentate raggiungessero il quorum del 50% per ottenere l'assegnazione del 65% dei seggi alla Camera dei deputati. 
I partiti di opposizione condussero una battaglia durissima sia in parlamento che nelle piazze contro la legge maggioritaria. La presenza forte di Almirante nel corpus in esame è legato alla lunghezza e numerosità degli interventi, ma anche alla estenuante lotta condotta del Movimento sociale italiano contro la legge. Infatti mentre comunisti, socialisti nenniani e indipendenti di sinistra potevano contare comunque su una alleanza politica forte, i missini e i monarchici erano certamente i più penalizzati e isolati per la scelta decisamente antifascista della DC di De Gasperi, che non cedette alle pressioni di Pio XII e della Chiesa romana che avrebbero voluto un'alleanza con i partiti di destra.
I nodi che si evidenziano intorno al nodo centrale < dire > presentano riferimenti molto chiari:  legge, < partito >, < sistema > e < onorevole > per quanto riguarda gli interlocutori citati negli interventi. 
Il nodo < dire > presenta una rosa di verbi che sostengono le argomentazioni dell'oratore: < dimostrare >, < ripetere >, < documentare >, < determinare >, < sembrare > con riferimenti ai contenuti della legge maggioritaria: < maggioranza >, <minoranza >, maggioranza_assoluta, campagna _elettorale, punto_di_vista, premio_di_maggioranza, < polemica >. Il nodo legge è più direttamente collegato al dibattito in Aula durante la presentazione degli emendamenti: legge_elettorale, < presentare >, < emendamento >, corpo_elettorale, elezioni_amministrative
Il nodo < sistema > con sistema_elettorale rappresenta un approfondimento del dibattito con vivaci critiche alla immoralità (immorale) delle proposte di apparentamento nella presentazione delle liste: < apparentamento >,  < collegamento >, < lista >.
Il nodo < partito > esprime più direttamente le preoccupazioni "tecniche" intorno alla rappresentanza politica: Movimento_Sociale_Italiano, partito_liberale, partito_socialdemocratico, < circoscrizione >, < quoziente >, < seggio >, < percentuale > < eleggere >, < elettore >.

Classe 1 - Soglia 4; chi2 p < 0.0001
La classe 1 identifica l'ambito lessicale delle "Dinamiche d'aula e rapporti tra le istituzioni".  I tre nodi principali rappresentano i poli di riferimento degli interventi parlamentari: Governo, Parlamento, Costituzione. Quest'ultima è richiamata costantemente nella fase di approvazione delle leggi attuative che sulla base delle formulazioni di principio dovranno definire concretamente l'architettura istituzionale della nascente repubblica italiana. Ecco quindi il richiamo a tutte le figure istituzionali deliberative e preparatorie (Senato, Camera, Commissioniregolamento), e ai rapporti tra  potere_esecutivo e potere_legislativo affidati al Parlamento e al Governo. La presenza molto significativa di Palmiro Togliatti in questa sfera della politica è rappresentativa del contributo costruttivo dell'opposizione comunista in questa fase storica di consolidamento delle pratiche istituzionali.
 
Tab. 2b - Classi connesse ai simboli di polity e posizionamento significativo del lessico dei leader.

 Classi
Leader
chi2 p ≺ 0,0001)
Polity
3 - Collocazione negli schieramenti internazionali
Nenni
De Gasperi
La Malfa
801.47
44.43
31.53
2 - Valori identificativi della Repubblica
Togliatti
2097.49
4 - Valori e identità della forze politiche
Saragat
Nenni
La Malfa
1139.36
128.64
24.42


I simboli di polity identificano gli aspetti generali del sistema politico e la loro articolazione è fortemente condizionata dalla fase storica. In una Italia che si rimette in piedi dopo la guerra e dopo il dissolvimento morale indotto dal regime fascista e dalla sua disfatta, le coordinate più significative riguardano la collocazione nel quadro delle potenze internazionali (classe 3), i valori fondanti della nuova istituzione statuale (classe 2) e l'identità dei partiti politici nella raccolta del consenso (4).

Classe 3 - Soglia 4; chi2 p < 0.0001
Nella classe 3 si esprime il lessico riferito alla "Collocazione negli schieramenti internazionali", in cui il protagonista assoluto per la numerosità e densità di interventi è Pietro Nenni. Al centro della rete di parole si colloca il paese per il quale devono essere discussi e firmati i trattati internazionali in campo (< accordo >, Piano Marshall, <firmare>, <dichiarazione >, < impegno >. In questo quadro, oltre alla rilevanza del nodo patto_atlantico è da sottolineare la presenza costante nel dibattito dei riferimenti ai primi passi dell'Unione_Europea con il patto_di_Bruxelles di autodifesa collettivo, firmato da Regno Unito, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, e l'OECE (Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea). Gli altri nodi collegati a paese riguardano più direttamente i rapporti dell'Italia con gli Stati Uniti e gli altri paesi  dell'alleanza atlantica (America, Francia, Inghilterra), in cui spicca il nome del ministro degli esteri Sforza, il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. In questo contesto il contributo di Alcide De Gasperi è evidentemente importante, ma nel corpus su questi argomenti gli interventi critici di Pietro Nenni, rispetto ad alcune scelte di schieramento effettuate dal Governo, sono prevalenti.

Classe 2 - Soglia 7; chi2 p < 0.0001
La classe 2 è ancora una volta del tutto caratterizzata dagli interventi di Palmiro Togliatti. Anche in questo caso la rete di parole è focalizzata intorno a paese ( < interesse >, < sviluppo >, < democratico >, rinnovamento, < lotta >, classe_operaia, < movimento >, volontà) al quale sono collegate alcune delle forme più caratteristiche del lessico del leader comunista in connessione con i problemi da affrontare: < guerra > ( mondo, < imperialistico >, imperialismo ); pace (< salvare >); < grande > ( <massa >, < potenza > ); < nuovo > (società, < costruire > ); < capitalistico >, (< vecchio >, capitalismo, < regime > ); < popolo > (libertà, < libero >, < avanzare >, indipendenza, < conflitto >, < coloniale > );  < forza > (unità, < popolare >, < progresso >, < reazionario > ); < sociale > ( < struttura >, < profondo >, < trasformazione >, < azione > ). Il quadro è articolato e complesso perché i temi trattati sono molti e gli interventi abbracciano tutto l'insieme dei problemi in campo.
Su questa classe si potrebbe osservare che in effetti i valori che emergono sono di fatto quelli rappresentati dal partito comunista nel lessico del suo leader. Eppure il riferimento ai "valori della Repubblica" è giustificato - a mio parere - dalla visione "nazionale"  di Togliatti, sempre rivolta a un interesse generale, seppure dal punto di vista della sua parte politica.

Come si vedrà, invece, il lessico della classe 4 è molto più focalizzato sulle dinamiche identitarie dei singoli partiti, in particolare dei partiti che, sebbene facciano riferimento a un quadro di valori e di scelte molto simili, si trovano su schieramenti contrapposti. Il partito socialista di Pietro Nenni, schierato con l'opposizione e in particolare molto vicino al partito comunista. Il partito di Giuseppe Saragat, con Unità socialista prima e con il partito socialdemocratico dopo, schierato con la coalizione di governo. Questo valse a Saragat, da parte del Fronte popolare, l'accusa di "social-traditore" e "rinnegato". Di tutto questo vi è traccia nel dibattito parlamentare. 

Classe 4 - Soglia 4; chi2 p < 0.0001
La classe 4, "Valori e identità delle forze politiche", presenta infatti una rete di parole centrata sulla forma < politico > in cui spicca il collegamento diretto verso sinistra con < socialista > (< comunista >, < cattolico >) e, verso destra con Democrazia Cristiana (< liberale >, < ala >, destra, < sinistra >). Gli altri nodi sono tutti connessi alle relazioni tra le forze politiche: < partito > (< coalizione >, < collaborare >, crisi); < problema > (< affrontare> , < risolvere >, socialisti_democratici); democrazia (< difendere >, libertà, monocolore, < democratico >, < totalitario >). Nel nodo onorevole si evidenziano i nomi di alcuni leader coinvolti in modo rilevante nel dibattito (Saragat, Nenni, De_Gasperi, Togliatti, Romita, Dossetti). Per questa ragione ho ritenuto di sottolineare una sorta di "universalismo" della classe 3 a fronte di un "particolarismo" della classe 4, pur essendo consapevole che si tratta di una semplificazione estrema delle argomentazioni alla base dei rapporti tra maggioranza e opposizione. 

Tab. 2c - Classe connessa ai simboli di policy e posizionamento significativo del lessico dei leader.

 Classi
Leader
chi2 p ≺ 0,0001)
Policy
7 - Programmi d'azione e interventi di governo
De Gasperi
La Malfa
845.23
396.97


Classe 7 - Soglia 3; chi2 p < 0.0001
I simboli di policy sono raccolti tutti nella classe 7 e riguardano le scelte del governo, i processi decisionali e i relativi campi di applicazione. Qui sono posizionati significativamente Alcide De Gasperi come presidente del Consiglio dei ministri e Ugo La Malfa; quest'ultimo più per le argomentazioni di politica economica dei suoi discorsi che per i suoi interventi come ministro del commercio con l'estero.
La mappa dei nodi e dei collegamenti in questa classe è meno compatta. Si individuano agevolmente alcuni nuclei semantici principali intorno ai nodi < problema > + < programma > + < economico > (Mezzogiorno, riforma_agraria, bilancia_dei pagamenti, espansione, Piano_Marshall);  produzione (diminuzione, disoccupazione, < aumentare >, incremento, < occupazione >, < operaio >); < industria > (< meccanico >, < aiuto >, < americano >, < economia >, < nazionalizzare >); < mercato > + < prezzo > (< maggiore >, impianti, < industriale >, < basso >, < costo >, prodotti, grano, carbone); < miliardo > + < spesa > (deficit, < bilancio >, < spendere >, lavoro, disoccupati, pensionati, < aumento >, produzione_industriale). 
I nuclei più isolati individuano in gran parte piccole unità semantiche autonome: < bonifica > + < trasformazione >; navali + < costruzione >; stabilità + < monetario >; risparmio + afflusso; < impiego > + mano_d'opera; < contadino > + < terra >.

Complessivamente l'estrazione della rete di parole per mezzo dell'analisi di similitudine offre un contributo significativo per la lettura dei raggruppamenti tematici. I nodi e le connessioni tra le forme permettono una migliore visualizzazione delle classi individuate e quindi una loro interpretazione più completa in termini di significato. I due leader più rappresentativi di una "politica del fare" sono quelli più direttamente coinvolti nelle scelte di governo: Alcide De Gasperi e Ugo La Malfa. I sintagmi classificati nella classe 7 rappresentano il 9,7% del totale. A questa classe si può associare anche la classe 3 relativa alla politica estera (11,9%) in cui - oltre a De Gasperi e La Malfa - il contributo critico più significativo è offerto dal lessico di Pietro Nenni. Tutto il resto, con diverse sfumature, è imputabile a una "politica dei partiti", alle relazioni tra partiti di governo e partiti di opposizione, oppure alle schermaglie istituzionali sempre fortemente congiunte a visioni ideologiche contrapposte (Giorgio Almirante e Palmiro Togliatti). 
Il sistema politico-istituzionale che si è formato nella prima fase di vita della nuove istituzioni nate dalla Costituente riflette le tante diversità - allora più di oggi - caratteristiche dell'Italia. La frammentazione delle rappresentanze politiche riflessa nella pluralità dei partiti è necessariamente il risultato di differenze molteplici, di interessi contrapposti, di richieste divergenti tra gruppi sociali che i partiti stessi trasformano in azione politica. Nei momenti migliori della Repubblica le contrapposizioni ideologiche e gli antagonismi hanno saputo trovare una sintesi e una convergenza verso l'unità. Verso un accordo.
La prima legislatura ha aperto la strada al centrosinistra che, nel bene e nel male, ha contribuito a ricostruire il paese. 
Non vi sono scorciatoie su questa strada difficile. Anche oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ridefinire le regole del gioco con accordi solidi e rispettosi delle reciproche differenze. Ora come allora non servono i "trasformismi" e nemmeno i "pieni poteri" costruiti ad arte creando maggioranze anche là dove non ve ne sono. Serve che ognuno sia se stesso ma sia disponibile alle intese in modo costruttivo.

[26 agosto 2020]

sabato 30 maggio 2020

Lessico e contenuti della I Legislatura: la Ricostruzione [1/2]

18 aprile 1948
In questo momento così difficile per noi tutti, molti sono i richiami, metaforici per lo più, al "dopoguerra", con riferimento agli anni immediatamente successivi alla II guerra mondiale e - per quanto riguarda le istituzioni politiche - ai primi anni della Repubblica.
Partendo da qui, ho ritenuto interessante provare a esaminare alcuni aspetti del lessico e alcuni contenuti cronologicamente circoscritti alla prima legislatura, quella che è iniziata l'8 maggio 1948 ed è terminata il 24 giugno 1953 e che è a tutt'oggi la legislatura più lunga della nostra storia repubblicana (1874 giorni). In essa si sono succeduti tre governi, tutti presieduti da Alcide De Gasperi. A tutti gli effetti può essere considerata la legislatura della "ricostruzione".

Va detto che il 1° gennaio 1948 era entrata in vigore la Costituzione italiana e che le elezioni del 18 aprile avevano visto la democrazia cristiana conquistare con circa il 50% dei voti 305 deputati su 574 contro i 183 del Fronte popolare (fermo a poco più del 30% dei consensi) formato principalmente dal partito comunista e dal partito socialista (Palmiro Togliatti e Pietro Nenni).
I tre governi De Gasperi si susseguirono in modo un po' tumultuoso: il primo si costituì con la partecipazione dei socialdemocratici di Giuseppe Saragat, dei repubblicani di Randolfo Pacciardi e dei liberali di Bruno Villabruna, un uomo politico di grande valore e dirittura morale, oggi purtroppo dimenticato e che sarà poi nel 1955 tra i fondatori del Partito Radicale.
Il secondo governo De Gasperi si formò dopo il ritiro della partecipazione dei liberali e il terzo, che vide la partecipazione dei soli repubblicani, si formò dopo profondi dissidi tra De Gasperi e il suo collega di partito Giuseppe Pella, ministro del Bilancio, rispetto alle decisioni di politica economica.

La cornice storica della prima legislatura in estrema sintesi si può delineare con la segnalazione di alcuni degli eventi più significativi di quegli anni [1]. Prima di tutto è inevitabile il riferimento alla Guerra fredda innescata dal processo di formazione dell'Alleanza atlantica, fortemente voluta da De Gasperi, e che comportò una conventio ad excludendum del partito comunista da qualsiasi ipotesi di partecipazione al governo. Secondo alcuni questo ebbe come conseguenza quella "anomalia" della Prima repubblica che di fatto bloccò la Dc in una posizione di potere preponderante fino agli inizi degli anni '90.

Sul versante della sinistra credo che sia utile ricordare l'attentato a Palmiro Togliatti del 14 luglio 1948, le accuse al partito comunista di fomentare un'insurrezione e lo scioglimento successivo, il 14 agosto, del Fronte popolare su richiesta del partito socialista.

Sul versante della destra politica il Movimento sociale italiano trovò una sintesi nella unificazione delle sue componenti maggiori, la monarchica e la repubblicana, la moderata e la rivoluzionaria di Salò, confermando Giorgio Almirante alla segreteria. A questi si alterneranno ufficialmente nel 1950 prima Augusto De Marsanich e poi Arturo Michelini (ma la leadership di Almirante rimase comunque indiscussa fino alla sua riconferma nel 1969).

Sul piano dei rapporti istituzionali tra le forze politiche si segnala l'approvazione della legge Scelba che introdusse il divieto di riorganizzazione dei partiti di ispirazione fascista (febbraio-giugno 1952); nel luglio dello stesso anno Alcide De Gasperi annunciò alcuni provvedimenti atti a "proteggere" la democrazia con leggi speciali per contrastare gli eventuali attacchi sovversivi sia della destra che della sinistra; nello stesso periodo dalla Dc venne avanzata la proposta di una legge maggioritaria da approvare in vista delle elezioni successive del 1953. Da qui si aprì un aspro dibattito con le forze politiche di opposizione che non riuscirono a impedire l'entrata in vigore di quella che fu chiamata la "legge truffa" con la quale si votò alle elezioni politiche del 7 giugno 1953. Tuttavia il premio di maggioranza voluto da De Gasperi non fu assegnato perché per pochi voti di scarto l'obbiettivo minimo fissato del 50% dei consensi per le forze "apparentate" alla Dc non fu conseguito.

In questa brevissima carrellata si colloca anche l'imponente piano per la ripresa europea (Piano Marshall) che si concluse nel 1951 e l'avvio della ricostruzione economica. Dal 1948 al 1953 furono moltissimi gli interventi di politica economica e industriale che avrebbero segnato tutta la storia successiva, tra questi: le leggi eccezionali sull'economia, la Cassa del Mezzogiorno, la riorganizzazione dei sindacati e le tensioni relative alla occupazione delle terre incolte.

Nella politica internazionale, oltre alla adesione alla NATO, che vide la durissima opposizione dei comunisti e dei socialisti, fu di assoluto rilievo l'ingresso dell'Italia nell'Unione Europea Occidentale (UEO) che aprirà la strada al processo di costruzione dell'Europa.

Questa sintesi a mio è avviso necessaria per leggere almeno alcune delle tendenze e dei contenuti estratti con l'ausilio di un modello statistico che ha come obiettivo l'estrazione automatica dell'informazione contenuta nei discorsi selezionati nel corpus LP4. Si tratta di un modello di analisi multidimensionale sviluppato dal 1986 al 2001 da Max Reinert sulla scia dei lavori di Benzecri [2]. In particolare un metodo di classificazione gerarchica discendente basato sulla cooccorenza delle parole all'interno di un insieme ordinato di parole: frasi, paragrafi, pezzi di testo (chunks) sottoposti a diverse regole di individuazione, quella che si chiama la struttura sintagmatica del testo e che - proprio per il ripetersi delle connessioni tra le unità lessicali - permettono di ricostruire o "scoprire" modelli di senso. L'approccio di Reinert ha delle interessanti implicazioni semantiche. Il suo algoritmo, noto in letteratura come ALCESTE [3], porta a una rappresentazione di "mondi lessicali" che danno forma ai diversi punti di vista nei quali si possono esprimere i contenuti di testi complessi, come possono essere i discorsi politici.

Il sub-corpus della I legislatura sottoposto ad analisi è costituito di 153 frammenti (interventi) per un totale di 591.405 occorrenze e 27.778 forme grafiche (type/token ratio = 0,047) e 12.101 hapax (0,43% delle forme).

Tab. 1 - Caratteristiche lessicometriche del sub-corpus LP4 (I Legislatura) secondo i leader


 Leader
Occorrenze
Numero di interventi
Giorgio Almirante
155.813
39
Giulio Andreotti
1.714
2
Alcide De Gasperi
90.115
28
Amintore Fanfani
670
1
Ugo La Malfa
23.166
5
Aldo Moro
7.526
5
Pietro Nenni
113.523
36
Giuseppe Saragat
39.588
5
Palmiro Togliatti
159.290
32
Corpus della I Legislatura
591.405
153

Come si può osservare, gli interventi che presentano contributi più robusti ed equilibrati sono quelli di Almirante, De Gasperi, Nenni, Saragat e Togliatti. D'altra parte nella prima legislatura gli altri futuri leader avevano ruoli già molto importanti ma non di primissimo piano in Parlamento: Andreotti era sottosegretario alle presidenza del Consiglio dei ministri; Fanfani era ministro del lavoro e della previdenza sociale dal 1948 al 1953 e ministro dell'agricoltura dal 1951 al 1953; La Malfa era ministro dei trasporti dal 1951 al 1953; Moro era sottosegretario agli esteri dal 1948 al 1950; Saragat era vicepresidente del Consiglio dei ministri dal 1948 al 1950. Quest'ultimo era anche il leader del partito socialista dei lavoratori italiani (PSLI) intorno al quale poi nel 1952 si formerà il partito socialista democratico italiano (PSDI).

L'analisi multidimensionale conferma pienamente la rilevanza dei contenuti espressi dai leader principali e ne individua le tendenze e le contrapposizioni sia tematiche che ideologiche [4].
Questo è il dendrogramma delle classi estratte che mostra due classi principali suddivise a loro volta in tre o quattro classi (cliccare sull'immagine per ingrandire).
Le forme incluse nelle classi in minuscolo sono lemmi, sempre indicati in tondo tra ≺ virgolette basse ≻.

Fig. 1 - Dendrogramma della classi estratte con il metodo Reinert.


Le classi 6, 5 e 1 individuano tre raggruppamenti tematici connessi con il lavoro parlamentare e con quella che nella classica tripartizione della scienza politica vengono definiti come simboli di politics. 

In particolare la classe 1 individua le dinamiche e i rapporti tra le forze politiche nell'aula parlamentare e all'interno delle principali istituzioni repubblicane: ≺parlamentare≻, ≺regolamento≻, ≺assemblea≻, Corte costituzionaleCommissioni, ≺minoranza≻, ≺ordinamento≻, ≺rappresentanza≻, potere legislativo, sono alcune delle forme che caratterizzano questa classe.
Sempre restando nell'ambito dei simboli di politics vi è poi la classe 6 che individua tematiche proprie dei rapporti tra i partiti e della loro legittimazione nell'immediato dopoguerra: ≺articolo≻, ≺norma≻, ≺legge≻, XIICostituzione si riferiscono esplicitamente alle disposizioni transitorie dell'articolo XII della Costituzione che dispone, tra le altre cose, il divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista. A seguire troviamo ≺magistratura≻, Senatopartito politico e altre forme connesse con la riorganizzazione della vita politica.
La classe 5 esprime una ulteriore specifica nei simboli di politics con riferimento alle norme che devono regolamentare la gestione del consenso politico e i rapporti tra maggioranza e minoranza, quelle che sono le procedure e le regole del gioco: ≺voto≻, ≺proporzionale≻, sistema proporzionalecorpo elettorale, ≺partito≻, premio di maggioranza, ≺apparentamento≻. Qui si addensano i temi relativi alla discussione che impegnò l'ultima parte della legislatura intorno alla approvazione della legge elettorale maggioritaria, detta anche "legge truffa".

Le classi 3, 2, 4 e 7 individuano quattro raggruppamenti tematici che intersecano le altre due modalità della scienza politica: i simboli di polity e di policy.

I simboli di polity si ritrovano nella classe 2 con il richiamo forte ai valori identificativi della nascente repubblica: ≺popolo≻, ≺guerra≻, ≺capitalistico≻, ≺forza≻, ≺sociale≻, ≺paese≻, ≺imperialistico≻, ≺lavoratore≻, ≺pace≻, ≺liberazione≻, ≺progresso≻.
Nella classe 4 troviamo forme che rimandano alla identità delle forze politiche: ≺democrazia≻, ≺socialista≻, Democrazia Cristiana, ≺socialdemocratico≻, ≺comunista≻, ≺destra≻, ≺liberale≻, estrema sinistra, ≺collaborazione≻, ≺coalizione≻.
Tra i simboli di polity sono sempre rilevanti le designazioni e le attribuzioni che fanno riferimento alla comunità, in questo caso identificabili nella classe 3 inevitabilmente molto caratterizzata dagli schieramenti internazionali: patto atlanticopatto di BruxellesOnuUnione Europea, adesione, ≺trattato≻, USAtrattato di paceItalia, ≺sicurezza≻.
Infine la classe 7 identifica quelli che sono propriamente i simboli di policy e cioè la sfera dei programmi d'azione della politica, dei processi decisionali, degli interventi di governo nella cosa pubblica: ≺industria≻, ≺investimento≻, ≺produzione≻, ≺scambio≻, ≺prezzo≻, ≺spesa≻, ≺mercato≻, ≺disoccupato≻, ≺merce≻, deficitMezzogiorno, ≺esportazione≻, ≺finanziario≻, ≺disoccupazione≻.

Le classi si possono rappresentare nello spazio multidimensionale con una visualizzazione su assi fattoriali dei profili delle classi, tramite una applicazione di analisi fattoriale delle corrispondenze alla  tabella di contingenza che incrocia le forme/lemmi con le classi assegnate dalla classificazione gerarchica discendente. Il primo piano fattoriale formato dagli assi 1 e 2 spiega il 48% della variabilità complessiva della tabella (cliccare sull'immagine per ingrandire).

Fig. 2 - Analisi fattoriale delle corrispondenze del sub-corpus I legislatura su forme/lemmi per classi: piano fattoriale degli assi 1 e 2. 


L'analisi in dettaglio di ciascuna classe sarà condotta in un post successivo. Per ora possiamo segnalare quali classi si caratterizzano per una significativa presenza del lessico dei leader principali.

Tab. 2 - Classi estratte e posizionamento significativo del lessico dei leader.

 Classi
Leader
chi2 p ≺ 0,0001)
Politics


6 - Rapporti tra i partiti e loro legittimazioneAlmirante
1575,67
5 - Procedure e regole del gioco
Almirante
Moro
1699,28
168.89
1 - Dinamiche d'aula e rapporti tra le istituzioni
Togliatti
Andreotti
465,63
129.27
Polity


3 - Collocazione negli schieramenti internazionali
Nenni
De Gasperi
La Malfa
801.47
44.43
31.53
2 - Valori identificativi della RepubblicaTogliatti2097.49
4 - Valori e identità della forze politiche
Saragat
Nenni
La Malfa
1139.36
128.64
24.42
Policy


7 - Programmi d'azione e interventi di governo
De Gasperi
La Malfa
845.23
396.97



La rappresentazione grafica delle variabili supplementari permette di apprezzare meglio la rilevanza e la centralità per ciascuna classe dei leader e delle altre modalità di classificazione degli interventi (cliccare sull'immagine per ingrandire).

Fig. 3 - Analisi fattoriale delle corrispondenze del sub-corpus I legislatura su forme/lemmi per classi: collocazione delle variabili supplementari sul piano fattoriale degli assi 1 e 2. 



Come avevo già indicato in precedenza gli interventi più caratterizzanti sono quelli Giorgio Almirante, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Alcide De Gasperi. Nella classe 3 (verde chiaro: politica estera) la modalità identificativa di Nenni non si rileva perché è coperto dalle altre modalità evidenziate con un carattere di maggiori dimensioni. Nelle classi 6 (blu: legittimazione dei partiti) del IV quadrante (-+)  e 5 (azzurro: regole del gioco) del III quadrante (--) si evidenzia il ruolo di opposizione di Almirante; nella classe 2 (grigio: valori fondativi) del II quadrante (+-) è centrale il lessico di Togliatti;  nella classe 4 (verde scuro: identità dei partiti) spicca la centralità di Saragat e della sua collocazione nella maggioranza pur essendo orientato politicamente a sinistra. Nella classe 7 (viola: interventi di governo) che occupa l'intero primo quadrante (++) gli interventi più significativi non possono che essere quelli del presidente del Consiglio dei ministri e leader della maggioranza di governo De Gasperi che ha la maggiore responsabilità sui processi decisionali. La classe 1 (rosso: dinamiche d'aula) non ha una collocazione significativa su questo piano fattoriale e pertanto rimane indistinta sullo sfondo.

Una analisi più approfondita di ciascuna classe sarà svolta - come si è detto - in un post successivo.

[30 maggio 2020]