18 aprile 1948 |
Partendo da qui, ho ritenuto interessante provare a esaminare alcuni aspetti del lessico e alcuni contenuti cronologicamente circoscritti alla prima legislatura, quella che è iniziata l'8 maggio 1948 ed è terminata il 24 giugno 1953 e che è a tutt'oggi la legislatura più lunga della nostra storia repubblicana (1874 giorni). In essa si sono succeduti tre governi, tutti presieduti da Alcide De Gasperi. A tutti gli effetti può essere considerata la legislatura della "ricostruzione".
Va detto che il 1° gennaio 1948 era entrata in vigore la Costituzione italiana e che le elezioni del 18 aprile avevano visto la democrazia cristiana conquistare con circa il 50% dei voti 305 deputati su 574 contro i 183 del Fronte popolare (fermo a poco più del 30% dei consensi) formato principalmente dal partito comunista e dal partito socialista (Palmiro Togliatti e Pietro Nenni).
I tre governi De Gasperi si susseguirono in modo un po' tumultuoso: il primo si costituì con la partecipazione dei socialdemocratici di Giuseppe Saragat, dei repubblicani di Randolfo Pacciardi e dei liberali di Bruno Villabruna, un uomo politico di grande valore e dirittura morale, oggi purtroppo dimenticato e che sarà poi nel 1955 tra i fondatori del Partito Radicale.
Il secondo governo De Gasperi si formò dopo il ritiro della partecipazione dei liberali e il terzo, che vide la partecipazione dei soli repubblicani, si formò dopo profondi dissidi tra De Gasperi e il suo collega di partito Giuseppe Pella, ministro del Bilancio, rispetto alle decisioni di politica economica.
La cornice storica della prima legislatura in estrema sintesi si può delineare con la segnalazione di alcuni degli eventi più significativi di quegli anni [1]. Prima di tutto è inevitabile il riferimento alla Guerra fredda innescata dal processo di formazione dell'Alleanza atlantica, fortemente voluta da De Gasperi, e che comportò una conventio ad excludendum del partito comunista da qualsiasi ipotesi di partecipazione al governo. Secondo alcuni questo ebbe come conseguenza quella "anomalia" della Prima repubblica che di fatto bloccò la Dc in una posizione di potere preponderante fino agli inizi degli anni '90.
Sul versante della sinistra credo che sia utile ricordare l'attentato a Palmiro Togliatti del 14 luglio 1948, le accuse al partito comunista di fomentare un'insurrezione e lo scioglimento successivo, il 14 agosto, del Fronte popolare su richiesta del partito socialista.
Sul versante della destra politica il Movimento sociale italiano trovò una sintesi nella unificazione delle sue componenti maggiori, la monarchica e la repubblicana, la moderata e la rivoluzionaria di Salò, confermando Giorgio Almirante alla segreteria. A questi si alterneranno ufficialmente nel 1950 prima Augusto De Marsanich e poi Arturo Michelini (ma la leadership di Almirante rimase comunque indiscussa fino alla sua riconferma nel 1969).
Sul piano dei rapporti istituzionali tra le forze politiche si segnala l'approvazione della legge Scelba che introdusse il divieto di riorganizzazione dei partiti di ispirazione fascista (febbraio-giugno 1952); nel luglio dello stesso anno Alcide De Gasperi annunciò alcuni provvedimenti atti a "proteggere" la democrazia con leggi speciali per contrastare gli eventuali attacchi sovversivi sia della destra che della sinistra; nello stesso periodo dalla Dc venne avanzata la proposta di una legge maggioritaria da approvare in vista delle elezioni successive del 1953. Da qui si aprì un aspro dibattito con le forze politiche di opposizione che non riuscirono a impedire l'entrata in vigore di quella che fu chiamata la "legge truffa" con la quale si votò alle elezioni politiche del 7 giugno 1953. Tuttavia il premio di maggioranza voluto da De Gasperi non fu assegnato perché per pochi voti di scarto l'obbiettivo minimo fissato del 50% dei consensi per le forze "apparentate" alla Dc non fu conseguito.
In questa brevissima carrellata si colloca anche l'imponente piano per la ripresa europea (Piano Marshall) che si concluse nel 1951 e l'avvio della ricostruzione economica. Dal 1948 al 1953 furono moltissimi gli interventi di politica economica e industriale che avrebbero segnato tutta la storia successiva, tra questi: le leggi eccezionali sull'economia, la Cassa del Mezzogiorno, la riorganizzazione dei sindacati e le tensioni relative alla occupazione delle terre incolte.
Nella politica internazionale, oltre alla adesione alla NATO, che vide la durissima opposizione dei comunisti e dei socialisti, fu di assoluto rilievo l'ingresso dell'Italia nell'Unione Europea Occidentale (UEO) che aprirà la strada al processo di costruzione dell'Europa.
Questa sintesi a mio è avviso necessaria per leggere almeno alcune delle tendenze e dei contenuti estratti con l'ausilio di un modello statistico che ha come obiettivo l'estrazione automatica dell'informazione contenuta nei discorsi selezionati nel corpus LP4. Si tratta di un modello di analisi multidimensionale sviluppato dal 1986 al 2001 da Max Reinert sulla scia dei lavori di Benzecri [2]. In particolare un metodo di classificazione gerarchica discendente basato sulla cooccorenza delle parole all'interno di un insieme ordinato di parole: frasi, paragrafi, pezzi di testo (chunks) sottoposti a diverse regole di individuazione, quella che si chiama la struttura sintagmatica del testo e che - proprio per il ripetersi delle connessioni tra le unità lessicali - permettono di ricostruire o "scoprire" modelli di senso. L'approccio di Reinert ha delle interessanti implicazioni semantiche. Il suo algoritmo, noto in letteratura come ALCESTE [3], porta a una rappresentazione di "mondi lessicali" che danno forma ai diversi punti di vista nei quali si possono esprimere i contenuti di testi complessi, come possono essere i discorsi politici.
Il sub-corpus della I legislatura sottoposto ad analisi è costituito di 153 frammenti (interventi) per un totale di 591.405 occorrenze e 27.778 forme grafiche (type/token ratio = 0,047) e 12.101 hapax (0,43% delle forme).
Tab. 1 - Caratteristiche lessicometriche del sub-corpus LP4 (I Legislatura) secondo i leader
Giorgio Almirante
|
155.813
| 39 |
Giulio Andreotti
|
1.714
| 2 |
Alcide De Gasperi
|
90.115
| 28 |
Amintore Fanfani
|
670
| 1 |
Ugo La Malfa
|
23.166
| 5 |
Aldo Moro
|
7.526
| 5 |
Pietro Nenni
|
113.523
| 36 |
Giuseppe Saragat
|
39.588
| 5 |
159.290
|
32
| |
Corpus della I Legislatura
|
591.405
|
153
|
L'analisi multidimensionale conferma pienamente la rilevanza dei contenuti espressi dai leader principali e ne individua le tendenze e le contrapposizioni sia tematiche che ideologiche [4].
Questo è il dendrogramma delle classi estratte che mostra due classi principali suddivise a loro volta in tre o quattro classi (cliccare sull'immagine per ingrandire).
Le forme incluse nelle classi in minuscolo sono lemmi, sempre indicati in tondo tra ≺ virgolette basse ≻.
Le forme incluse nelle classi in minuscolo sono lemmi, sempre indicati in tondo tra ≺ virgolette basse ≻.
Fig. 1 - Dendrogramma della classi estratte con il metodo Reinert.
Le classi 6, 5 e 1 individuano tre raggruppamenti tematici connessi con il lavoro parlamentare e con quella che nella classica tripartizione della scienza politica vengono definiti come simboli di politics.
In particolare la classe 1 individua le dinamiche e i rapporti tra le forze politiche nell'aula parlamentare e all'interno delle principali istituzioni repubblicane: ≺parlamentare≻, ≺regolamento≻, ≺assemblea≻, Corte costituzionale, Commissioni, ≺minoranza≻, ≺ordinamento≻, ≺rappresentanza≻, potere legislativo, sono alcune delle forme che caratterizzano questa classe.
Sempre restando nell'ambito dei simboli di politics vi è poi la classe 6 che individua tematiche proprie dei rapporti tra i partiti e della loro legittimazione nell'immediato dopoguerra: ≺articolo≻, ≺norma≻, ≺legge≻, XII, Costituzione si riferiscono esplicitamente alle disposizioni transitorie dell'articolo XII della Costituzione che dispone, tra le altre cose, il divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista. A seguire troviamo ≺magistratura≻, Senato, partito politico e altre forme connesse con la riorganizzazione della vita politica.
La classe 5 esprime una ulteriore specifica nei simboli di politics con riferimento alle norme che devono regolamentare la gestione del consenso politico e i rapporti tra maggioranza e minoranza, quelle che sono le procedure e le regole del gioco: ≺voto≻, ≺proporzionale≻, sistema proporzionale, corpo elettorale, ≺partito≻, premio di maggioranza, ≺apparentamento≻. Qui si addensano i temi relativi alla discussione che impegnò l'ultima parte della legislatura intorno alla approvazione della legge elettorale maggioritaria, detta anche "legge truffa".
Le classi 3, 2, 4 e 7 individuano quattro raggruppamenti tematici che intersecano le altre due modalità della scienza politica: i simboli di polity e di policy.
I simboli di polity si ritrovano nella classe 2 con il richiamo forte ai valori identificativi della nascente repubblica: ≺popolo≻, ≺guerra≻, ≺capitalistico≻, ≺forza≻, ≺sociale≻, ≺paese≻, ≺imperialistico≻, ≺lavoratore≻, ≺pace≻, ≺liberazione≻, ≺progresso≻.
Nella classe 4 troviamo forme che rimandano alla identità delle forze politiche: ≺democrazia≻, ≺socialista≻, Democrazia Cristiana, ≺socialdemocratico≻, ≺comunista≻, ≺destra≻, ≺liberale≻, estrema sinistra, ≺collaborazione≻, ≺coalizione≻.
Tra i simboli di polity sono sempre rilevanti le designazioni e le attribuzioni che fanno riferimento alla comunità, in questo caso identificabili nella classe 3 inevitabilmente molto caratterizzata dagli schieramenti internazionali: patto atlantico, patto di Bruxelles, Onu, Unione Europea, adesione, ≺trattato≻, USA, trattato di pace, Italia, ≺sicurezza≻.
Infine la classe 7 identifica quelli che sono propriamente i simboli di policy e cioè la sfera dei programmi d'azione della politica, dei processi decisionali, degli interventi di governo nella cosa pubblica: ≺industria≻, ≺investimento≻, ≺produzione≻, ≺scambio≻, ≺prezzo≻, ≺spesa≻, ≺mercato≻, ≺disoccupato≻, ≺merce≻, deficit, Mezzogiorno, ≺esportazione≻, ≺finanziario≻, ≺disoccupazione≻.
Le classi si possono rappresentare nello spazio multidimensionale con una visualizzazione su assi fattoriali dei profili delle classi, tramite una applicazione di analisi fattoriale delle corrispondenze alla tabella di contingenza che incrocia le forme/lemmi con le classi assegnate dalla classificazione gerarchica discendente. Il primo piano fattoriale formato dagli assi 1 e 2 spiega il 48% della variabilità complessiva della tabella (cliccare sull'immagine per ingrandire).
L'analisi in dettaglio di ciascuna classe sarà condotta in un post successivo. Per ora possiamo segnalare quali classi si caratterizzano per una significativa presenza del lessico dei leader principali.
La rappresentazione grafica delle variabili supplementari permette di apprezzare meglio la rilevanza e la centralità per ciascuna classe dei leader e delle altre modalità di classificazione degli interventi (cliccare sull'immagine per ingrandire).
Fig. 3 - Analisi fattoriale delle corrispondenze del sub-corpus I legislatura su forme/lemmi per classi: collocazione delle variabili supplementari sul piano fattoriale degli assi 1 e 2.
Come avevo già indicato in precedenza gli interventi più caratterizzanti sono quelli Giorgio Almirante, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Alcide De Gasperi. Nella classe 3 (verde chiaro: politica estera) la modalità identificativa di Nenni non si rileva perché è coperto dalle altre modalità evidenziate con un carattere di maggiori dimensioni. Nelle classi 6 (blu: legittimazione dei partiti) del IV quadrante (-+) e 5 (azzurro: regole del gioco) del III quadrante (--) si evidenzia il ruolo di opposizione di Almirante; nella classe 2 (grigio: valori fondativi) del II quadrante (+-) è centrale il lessico di Togliatti; nella classe 4 (verde scuro: identità dei partiti) spicca la centralità di Saragat e della sua collocazione nella maggioranza pur essendo orientato politicamente a sinistra. Nella classe 7 (viola: interventi di governo) che occupa l'intero primo quadrante (++) gli interventi più significativi non possono che essere quelli del presidente del Consiglio dei ministri e leader della maggioranza di governo De Gasperi che ha la maggiore responsabilità sui processi decisionali. La classe 1 (rosso: dinamiche d'aula) non ha una collocazione significativa su questo piano fattoriale e pertanto rimane indistinta sullo sfondo.
Una analisi più approfondita di ciascuna classe sarà svolta - come si è detto - in un post successivo.
[30 maggio 2020]
[1] A. Giovagnoli, La Repubblica degli italiani, Editori Laterza, Bari-Roma, 2016.
[2] M. Reinert, Un logiciel d'analyse lexicale: Alceste, in "Les Cahiers de l'analyse des données", XI, 4, 1986, pp. 471-84; J.P. Benzécri et al., L'analyse des données. 2. L'analyse des correspondances, Dunod, Paris, 1973; S. Bolasco, L'analisi automatica dei testi. Fare ricerca con il text mining, Carocci editore, Roma, 2013, in part. pp. 201-204.
[3] Acronimo che sta per Analyse des Lexèmes Cooccurrentes dans les Enoncés Simples d'un Texte.
[4] Analisi effettuata con il software IRaMuTeQ; procedura: Méthode Reinert. UCI (unità di contesto): 153: UCE (Unità di contesto elementare): 18.186; media di forme per segmento-paragrafo: 32,24; forme: 27.904; massimo di forme attive: 5.000.
In particolare la classe 1 individua le dinamiche e i rapporti tra le forze politiche nell'aula parlamentare e all'interno delle principali istituzioni repubblicane: ≺parlamentare≻, ≺regolamento≻, ≺assemblea≻, Corte costituzionale, Commissioni, ≺minoranza≻, ≺ordinamento≻, ≺rappresentanza≻, potere legislativo, sono alcune delle forme che caratterizzano questa classe.
Sempre restando nell'ambito dei simboli di politics vi è poi la classe 6 che individua tematiche proprie dei rapporti tra i partiti e della loro legittimazione nell'immediato dopoguerra: ≺articolo≻, ≺norma≻, ≺legge≻, XII, Costituzione si riferiscono esplicitamente alle disposizioni transitorie dell'articolo XII della Costituzione che dispone, tra le altre cose, il divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista. A seguire troviamo ≺magistratura≻, Senato, partito politico e altre forme connesse con la riorganizzazione della vita politica.
La classe 5 esprime una ulteriore specifica nei simboli di politics con riferimento alle norme che devono regolamentare la gestione del consenso politico e i rapporti tra maggioranza e minoranza, quelle che sono le procedure e le regole del gioco: ≺voto≻, ≺proporzionale≻, sistema proporzionale, corpo elettorale, ≺partito≻, premio di maggioranza, ≺apparentamento≻. Qui si addensano i temi relativi alla discussione che impegnò l'ultima parte della legislatura intorno alla approvazione della legge elettorale maggioritaria, detta anche "legge truffa".
Le classi 3, 2, 4 e 7 individuano quattro raggruppamenti tematici che intersecano le altre due modalità della scienza politica: i simboli di polity e di policy.
I simboli di polity si ritrovano nella classe 2 con il richiamo forte ai valori identificativi della nascente repubblica: ≺popolo≻, ≺guerra≻, ≺capitalistico≻, ≺forza≻, ≺sociale≻, ≺paese≻, ≺imperialistico≻, ≺lavoratore≻, ≺pace≻, ≺liberazione≻, ≺progresso≻.
Nella classe 4 troviamo forme che rimandano alla identità delle forze politiche: ≺democrazia≻, ≺socialista≻, Democrazia Cristiana, ≺socialdemocratico≻, ≺comunista≻, ≺destra≻, ≺liberale≻, estrema sinistra, ≺collaborazione≻, ≺coalizione≻.
Tra i simboli di polity sono sempre rilevanti le designazioni e le attribuzioni che fanno riferimento alla comunità, in questo caso identificabili nella classe 3 inevitabilmente molto caratterizzata dagli schieramenti internazionali: patto atlantico, patto di Bruxelles, Onu, Unione Europea, adesione, ≺trattato≻, USA, trattato di pace, Italia, ≺sicurezza≻.
Infine la classe 7 identifica quelli che sono propriamente i simboli di policy e cioè la sfera dei programmi d'azione della politica, dei processi decisionali, degli interventi di governo nella cosa pubblica: ≺industria≻, ≺investimento≻, ≺produzione≻, ≺scambio≻, ≺prezzo≻, ≺spesa≻, ≺mercato≻, ≺disoccupato≻, ≺merce≻, deficit, Mezzogiorno, ≺esportazione≻, ≺finanziario≻, ≺disoccupazione≻.
Le classi si possono rappresentare nello spazio multidimensionale con una visualizzazione su assi fattoriali dei profili delle classi, tramite una applicazione di analisi fattoriale delle corrispondenze alla tabella di contingenza che incrocia le forme/lemmi con le classi assegnate dalla classificazione gerarchica discendente. Il primo piano fattoriale formato dagli assi 1 e 2 spiega il 48% della variabilità complessiva della tabella (cliccare sull'immagine per ingrandire).
Fig. 2 - Analisi fattoriale delle corrispondenze del sub-corpus I legislatura su forme/lemmi per classi: piano fattoriale degli assi 1 e 2.
L'analisi in dettaglio di ciascuna classe sarà condotta in un post successivo. Per ora possiamo segnalare quali classi si caratterizzano per una significativa presenza del lessico dei leader principali.
Tab. 2 - Classi estratte e posizionamento significativo del lessico dei leader.
chi2 p ≺ 0,0001)
| ||
Politics | ||
6 - Rapporti tra i partiti e loro legittimazione | Almirante |
1575,67
|
5 - Procedure e regole del gioco |
Almirante
Moro
|
1699,28
168.89
|
1 - Dinamiche d'aula e rapporti tra le istituzioni |
Togliatti
Andreotti
|
465,63
129.27
|
Polity | ||
3 - Collocazione negli schieramenti internazionali |
Nenni
De Gasperi
La Malfa
|
801.47
44.43
31.53
|
2 - Valori identificativi della Repubblica | Togliatti | 2097.49 |
4 - Valori e identità della forze politiche |
Saragat
Nenni
La Malfa
|
1139.36
128.64
24.42
|
Policy | ||
7 - Programmi d'azione e interventi di governo |
De Gasperi
La Malfa
|
845.23
396.97 |
La rappresentazione grafica delle variabili supplementari permette di apprezzare meglio la rilevanza e la centralità per ciascuna classe dei leader e delle altre modalità di classificazione degli interventi (cliccare sull'immagine per ingrandire).
Fig. 3 - Analisi fattoriale delle corrispondenze del sub-corpus I legislatura su forme/lemmi per classi: collocazione delle variabili supplementari sul piano fattoriale degli assi 1 e 2.
Come avevo già indicato in precedenza gli interventi più caratterizzanti sono quelli Giorgio Almirante, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Alcide De Gasperi. Nella classe 3 (verde chiaro: politica estera) la modalità identificativa di Nenni non si rileva perché è coperto dalle altre modalità evidenziate con un carattere di maggiori dimensioni. Nelle classi 6 (blu: legittimazione dei partiti) del IV quadrante (-+) e 5 (azzurro: regole del gioco) del III quadrante (--) si evidenzia il ruolo di opposizione di Almirante; nella classe 2 (grigio: valori fondativi) del II quadrante (+-) è centrale il lessico di Togliatti; nella classe 4 (verde scuro: identità dei partiti) spicca la centralità di Saragat e della sua collocazione nella maggioranza pur essendo orientato politicamente a sinistra. Nella classe 7 (viola: interventi di governo) che occupa l'intero primo quadrante (++) gli interventi più significativi non possono che essere quelli del presidente del Consiglio dei ministri e leader della maggioranza di governo De Gasperi che ha la maggiore responsabilità sui processi decisionali. La classe 1 (rosso: dinamiche d'aula) non ha una collocazione significativa su questo piano fattoriale e pertanto rimane indistinta sullo sfondo.
Una analisi più approfondita di ciascuna classe sarà svolta - come si è detto - in un post successivo.
[30 maggio 2020]
[1] A. Giovagnoli, La Repubblica degli italiani, Editori Laterza, Bari-Roma, 2016.
[2] M. Reinert, Un logiciel d'analyse lexicale: Alceste, in "Les Cahiers de l'analyse des données", XI, 4, 1986, pp. 471-84; J.P. Benzécri et al., L'analyse des données. 2. L'analyse des correspondances, Dunod, Paris, 1973; S. Bolasco, L'analisi automatica dei testi. Fare ricerca con il text mining, Carocci editore, Roma, 2013, in part. pp. 201-204.
[3] Acronimo che sta per Analyse des Lexèmes Cooccurrentes dans les Enoncés Simples d'un Texte.
[4] Analisi effettuata con il software IRaMuTeQ; procedura: Méthode Reinert. UCI (unità di contesto): 153: UCE (Unità di contesto elementare): 18.186; media di forme per segmento-paragrafo: 32,24; forme: 27.904; massimo di forme attive: 5.000.